La creatività del pallanuotista italo-cubano Amaurys Pérez in cucina

di Laura Ceresoli
RENDE (Cosenza) – È dal connubio di culture diverse e dalla passione per la buona cucina regionale che quattro anni fa, nel cuore della Calabria, è nata l’originale birreria Zion. Dietro a un succulento menù, capace di solleticare ogni sorta di palato con specialità che vanno dalla focaccia di Recco al Panuozzo di Gragnano, dal frico di Udine alla mozzarella di bufala campana, si celano la creatività del pallanuotista italo-cubano Amaurys Pérez e l’abilità culinaria di suo cognato Francesco Rende. Un centinaio di posti per un locale alla moda che sta riscuotendo numerosi consensi tra i giovani. Durante il fine settimana, ormai, ci si deve rassegnare a fare la fila fuori pur di riuscire a gustare le loro sei birre artigianali e quei deliziosi salumi calabresi accompagnati da tigella e gnocco fritto che qui la fanno da padrone. Un’attività imprenditoriale vincente, insomma, nella quale il difensore della Carpisa Yamamay Acquachiara ha deciso di coinvolgere non soltanto i suoi familiari ma anche Valentino Gallo, mancino del Posillipo, che la scorsa estate è diventato a pieno titolo il terzo socio della Zion. Ma se sperate di vedere Perez girare tra i tavoli del suo ristorante coi vassoi in mano o spadellare dietro ai fornelli siete fuori strada: “Al locale non ci sono quasi mai – conferma Amaurys – io preferisco mangiare perché adoro la buona tavola. I piatti migliori? Quelli di mia moglie Angela”.  

Com’è nata l’idea della birreria?

Il fratello di mia moglie sognava di aprire un ristorante a Rende, città natale di mia moglie. Quando mi ha parlato del suo progetto gli ho consigliato però di non fare la solita pizzeria ma di puntare sui piatti della tradizione regionale italiana. Quando giocavo in Liguria, a forza di venirmi a trovare, mio cognato Francesco era diventato bravissimo a preparare la focaccia al formaggio, poi ha frequentato un corso di cucina sulla tigella e lo gnocco fritto. Quando mi sono trasferito in Campania ha iniziato pure a fare il Panuozzo. Ora tutte queste ricette sono inserite nel menù della nostra birreria. È stata un’ottima iniziativa anche per creare posti di lavoro visto che in Calabria la situazione occupazionale è difficile.

Una passione per il cibo unita a quella per la birra…

Mio cognato ha sempre prodotto la birra a livello amatoriale. Poi la passione si è trasformata in un lavoro. Al momento ci appoggiamo ancora a un birrificio esterno in comodato d’uso a Catanzaro, ma presto inizieremo a produrre le nostre sei birre artigianali all’interno del nostro locale.

Le piace cucinare?

Ci provo ma faccio schifo! Più che cucinare mi piace mangiare.. e tanto! Non posso fare a meno della buonissima tavola italiana. Quando sgarro mi metto subito in carreggiata con gli allenamenti.

Piatti preferiti?

Linguine allo scoglio, fusilli calabresi e gnocchi fatti in casa da mia moglie.

Quindi è sua moglie che l’ha presa per la gola?

Sì, ha origini calabresi e cucina benissimo come tutta la sua famiglia. Ha addirittura imparato le ricette di mia madre e adesso è diventata persino più brava di lei a preparare i piatti della tradizione cubana.

Quali sono i piatti forti della cucina cubana?

Il congrì, riso e fagioli cucinati insieme; il platano fritto, fettine sottili di banana che vengono servite salate; la yuca che è una radice che somiglia un po’ alla patata; la carne di maiale al forno e l’immancabile avocado.

Ha mai pensato di aprire un ristorante cubano in Italia?

No, ma nella birreria organizziamo spesso serate a tema con musica e cibo in stile cubano.

Come riesce a conciliare lavoro e famiglia?

Con tutti gli impegni che ho vorrei stare più vicino ai miei figli. Faccio il possibile per alzarmi presto la mattina e portare Gabriel, il più grande, alla scuola materna e andarlo a prendere dopo l’allenamento in piscina. Cristian Antonio invece ha solo 15 mesi e sta a casa con mia moglie. Angela è insegnante di educazione fisica ma adesso è ancora in maternità.

Ma lei e sua moglie vi siete innamorati davanti a un piatto di pasta?

No, ballando durante una serata di salsa a Cosenza.

Allora è per questo che ha deciso di partecipare a Ballando con le stelle?

No, non c’entra niente. Io non volevo nemmeno partecipare a Ballando e invece sono andato al di là delle mie aspettative. Però mi piacerebbe fare un altro talent show: sono esperienze che danno tanta allegria.

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