di Laura Ceresoli
Benedetta Cimatti aspetta un bambino. Ma niente paura: sotto il suo
pancione non si nasconde un nascituro in carne e ossa ma un’imbottitura
posticcia. Già, perché per pappe e pannolini c’è ancora tempo. Per il momento
la giovane attrice di Faenza sta soltanto facendo le prove tecniche di mamma
sul set di “Un medico in famiglia”. Nella nuova serie, che andrà in onda la
prossima estate, Benedetta interpreterà infatti il ruolo di un’acerba ventenne
alle prese con una gravidanza non calcolata. E in attesa di vederla sugli
schermi di Rai Uno accanto a Lino Banfi alias nonno Libero, la Cimatti in
questi giorni si gode il successo della quinta stagione dell’Ispettore
Coliandro dove per la prima volta veste i panni dell’intraprendente agente Buffarini. Dal 15 gennaio il divertente poliziotto ideato da Carlo Lucarelli è tornato sul piccolo schermo con sei
episodi nuovi di zecca.
Sul set di “Un medico
in famiglia”, sta provando l’emozione di aspettare un bimbo. Ha voglia di
diventare mamma?
È strano vedermi con il pancione. Ho dovuto immedesimarmi
in sensazioni mai provate fino ad ora. Sono ancora giovane, ho 26 anni, ed è
presto per pensare a un bebè tutto mio. Intanto mi alleno nella fiction dove
comparirò per quattro episodi nel ruolo di Isabella Zanchi. La vicenda che mi
vede protagonista inizia in clinica dove mi reco per andare a salutare il mio
amico di infanzia Edoardo, interpretato da Michele Cesari, che è un giovane
specializzando in Medicina di cui Isabella è innamorata da sempre.
Tornando alla sua
vita privata, è fidanzata?
Sono molto concentrata sul lavoro, quindi ho poco
tempo per la sfera sentimentale.
Ha un cane o un gatto
che le tiene compagnia?
Da quando mi sono trasferita a Roma, il mio cane è
rimasto a Faenza con i miei genitori. Certo, mi piacerebbe averne un altro. Qui
a Roma lo spazio non mi manca, ma ho poco tempo e accudire un animale richiede
impegno.
Cosa prova quando si
rivede in televisione?
Tanto imbarazzo, soprattutto se ci sono degli amici
accanto a me. Rivedermi mi fa un effetto strano, mi sento ridicola, la mia voce
suona diversa. Ai tempi della mia prima serie “Fuoriclasse” mi vergognavo da
morire quando gli altri mi vedevano in tv. Di solito la prima puntata di una
mia fiction preferisco guardarla da sola, poi rotto il ghiaccio mi rilasso.
Soffre di timidezza?
Non sono timida a livelli eclatanti. Da piccola, però,
quando dicevo una bugia a mia madre oppure se qualcuno mi faceva
un’osservazione a scuola, diventavo tutta rossa. Recitare a teatro e sul set mi
ha aiutato a rendermi più sicura. La timidezza di fondo resta, ma adesso mi
trovo bene con la gente, sono una compagnona.
I suoi genitori hanno
sempre sostenuto la sua scelta di fare l’attrice?
Entrambi mi stanno aiutando e sostenendo. All’inizio,
però, non è stato facile. Mio padre non l’ha presa molto bene. Lui è medico e
l’idea che facessi l’attrice lo aveva messo in crisi. D’altronde bisogna capirlo.
Siamo originari di Faenza, un piccolo centro della Romagna, e a soli 19 anni ho
lasciato la mia famiglia per andare a vivere da sola a Roma. Per fortuna mia
madre mi ha sempre incoraggiata, a costo di andare contro mio padre. Alla fine
lo ha convinto e ora è diventato anche lui un mio grandissimo fan.
È figlia unica?
Ho altri due fratelli. Io sono la sorella minore ma
anche la più terribile. Sono l’artista della famiglia con un carattere tutt’altro
che facile. Sono nata il 20 aprile 1989 sotto il segno dell’ariete, quindi sono
testarda: se mi metto in testa qualcosa, la devo fare.
Le è piaciuto vestire
i panni di una poliziotta nell’Ispettore Coliandro?
È stata un’esperienza incredibile. La prima puntata
della nuova serie ha avuto ottimi ascolti. Spero che il mio personaggio possa
piacere al pubblico, per ora i commenti sono positivi.
Si è trovata bene con
il protagonista Giampaolo Morelli?
Con Giampaolo c’è stato subito un buon rapporto. È
una bellissima persona e per me è stato un onore recitare con lui. È un
professionista, lavora con impegno e dedizione da mattina a sera, non è mai
stanco, mai arrabbiato. È stato uno stimolo per tutti. Pensavo che sarebbe
stata dura arrivare su un set dove tutti già si conoscevano, invece mi hanno
accolta a braccia aperte.
Preferisce i ruoli
comici o drammatici?
Quelli comici, senza dubbio. Però mi piacerebbe
sperimentare anche ruoli drammatici. Dopotutto ho una formazione all’Accademia
di recitazione Fondamenta diretta da Giorgia Trasselli e Giancarlo Fares. Ho iniziato la mia carriera con spettacoli al
teatro dell’Orologio e in seguito con la mia compagnia alla Sala 50 e al teatro Elettra. Sul set di Rex ero una parkourista bella tosta di nome Eula. L’aspetto più difficile, quando si interpretano
ruoli seri, è mantenere la concentrazione, specialmente se sul set c’è tanta
confusione. Magari la scena viene interrotta da un rumore o da una battuta
sbagliata e tu devi riuscire a far durare le lacrime o l’emozione.
A casa sua, a Roma,
custodisce moltissimi libri. È una lettrice accanita?
Divoro almeno un libro a settimana.
L’ultimo che ha letto?
“Splendore” di Margaret Mazzantini. E poi un
classico: “La fattoria degli animali” di George Orwell.
È una maniaca della
casa?
Per niente! Mi caratterizza il caos. In camera ho
una confusione allucinante, tra libri, scarpe e vestiti. Adoro fare shopping ma
ho poco tempo, purtroppo.
Il suo look
preferito?
Alternativo da rockettara: maglie con i teschi,
stivali Dr Martens, jeans strappati… Insomma, un maschiaccio! Ma ora sto
cercando di rendere il mio look più femminile.
(tratto da Visto, gen 2016)
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