BERGAMO - Concorda
il menu con il cliente, fa la spesa, cucina e, all’evenienza, prepara la tavola
e sparecchia. È lo chef a domicilio, una figura professionale gettonatissima in
Inghilterra che sta prendendo sempre più piede anche in Bergamasca. L’idea di
arruolare tra le mura domestiche un cuoco per preparare una cena fra amici o un
sontuoso banchetto natalizio piace al punto che molti gastronomi orobici hanno
il loro chef di fiducia che, su richiesta, inviano a casa dei clienti per dar
vita a una cena coi fiocchi.
È il caso di Valerio Mologni, titolare dal 1970 della
“Bottega de buongustaio” di via Borfuro. Oltre al quotidiano servizio al banco
nella sua macelleria, salumeria e gastronomia, allestisce catering natalizi e
cene a domicilio in collaborazione con moglie e figlio: “Abbiamo organizzato
vari buffet in occasione dei saluti di Natale aziendali, istituzionali o anche
tra amici – spiega Mologni – Poi ci è venuta l’idea di allargare ulteriormente
il servizio inserendo lo chef a domicilio. Mio figlio Vittorio, cuoco diplomato
con esperienza sia in Italia che all’estero, si reca a casa del cliente insieme
a un suo collaboratore, e prepara cene con menu su misura i cui prezzi variano
in base ai piatti scelti e al numero di invitati. Abbiamo varie specialità, sia
di carne (come spadaccino ripieno o cappone con farcitura natalizia) che
vegetariane (pasta fresca o torte salate con ricotta e spinaci). Si fa un
sopralluogo nell’appartamento dell’interessato per osservare gli utensili a
disposizione nella sua cucina, si decidono gli ingredienti e poi il giorno
prestabilito il cuoco va a cucinare a domicilio. Al momento resta una tendenza
di nicchia che però sta prendendo piede tra le famiglie più abbienti”. Chi da
anni non può fare a meno della Bottega del buongustaio è la famiglia Gori. I
genitori del sindaco di Bergamo Giorgio Gori (marito di Cristina Parodi), infatti, abitano a pochi passi dalla storica
gastronomia di via Borfuro e sono soliti ordinare da Mologni il pranzo di
Natale. “Alle 12.30 in punto del 25 dicembre suonerò il campanello di Alberto
Gori e della moglie Maria (detta Mimma) per consegnare le mie specialità –
conferma il macellaio –. In questo caso non cuciniamo direttamente a casa loro,
prepariamo tutto nella nostra gastronomia e poi effettuiamo servizio a
domicilio pochi minuti prima che si siedano a tavola. Il menu per il momento è
ancora top secret e non è facile prevedere come sarà perché amano cambiare.
Quello che è certo è che anche quest’anno avremo il privilegio di cucinare per
la famiglia Gori e per una trentina di invitati. Ho già incrociato la signora
mimma qualche settimana fa e mi ha detto di tenermi pronto per l’evento”.
Beati loro che possono permetterselo, a chi non piacerebbe? Tuttavia mi piace l'idea...bravi!!!
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