Donatella Rettore, 60 anni di provocazioni e un cuore animalista

di Laura Ceresoli
CASTELFRANCO VENETO - “Non posso stare senza un cane accanto. Questi dolci animaletti, con la loro intelligenza e il loro affetto, mi hanno cambiato la vita”. Parola di Donatella Rettore il cui amore per gli amici a quattro zampe è intenso e viscerale, proprio come quello per la musica. Ecco perché quando l’anno scorso il suo adorato border collie Leone l’ha lasciata dopo una sofferta malattia, alcuni fedeli ammiratori hanno subito pensato di colmare questo vuoto regalando alla loro icona pop preferita un nuovo, tenerissimo cucciolo, Orso. Poi qualche mese fa è arrivato anche Lupo. Ora, insieme al marito Claudio Rego e ai suoi due amici pelosi, l’artista balzata al successo con brani indimenticabili come “Kobra” e “Lamette”, vive nella villetta che la nonna le ha lasciato in eredità nel cuore di Castelfranco veneto, sua terra natale. Una cittadina che da qualche tempo, grazie alle campagne di sensibilizzazione lanciate dalla Rettore, sta diventando sempre più dog friendly, al punto che i commercianti della zona hanno intitolato un dog parking al suo Leone. Espansiva, spontanea e determinata, la cantante veneta è una donna che non si tira mai indietro quando si tratta di manifestare per i diritti dei cani. Animalista convinta, è scesa in piazza più volte per contrastare il fenomeno dell’abbandono e lo sfruttamento di cuccioli indifesi. “Col mio temperamento sono riuscita a vincere molte battaglie – racconta –  ho fatto chiudere anche la Glaxo di Verona che teneva imprigionati nel suo centro numerosi beagle destinati alla vivisezione”. E per i suoi Lassie, l’eclettica Donatella non ha esitato a cambiare abitudini, è diventata istruttrice di Agility dog e ha persino imparato a guidare all’età di 44 anni per addestrare il suo cane all’obbedienza durante le trasferte in auto. Se non è amore questo…

La sua passone per i cani la accompagna da quando è nata?
Sì, non sono mai stata senza un cane in vita mia, fino ad ora ne ho avuti sette. Il primo in assoluto si chiamava Sam ed era un incrocio tra un pastore tedesco e un lassie, ma è scappata via che era ancora una cucciola. Poi è arrivata Ursula che sembrava un orsacchiotto.
Qual è il cane che le ha cambiato la vita?
Leone. Era un border collie dal colore bellissimo. Questa razza ha una marcia in più, è stato scientificamente provato che sono i cani più intelligenti di tutti. Aveva un carattere molto particolare, non ne voleva sapere di stare in macchina e mi sono dovuta rivolgere a un centro cinofilo per educarlo. Il mio primo maestro è stato Massimo Perla che mi ha confermato che avevo scelto un cane molto difficile da gestire. Però io, per 14 anni e mezzo, ho continuato a portarlo in giro, a insegnargli l’obbedienza, l’ho fatto partecipare a diverse gare. Sono diventata anch’io istruttrice. Un anno fa però ha avuto un tumore, l’ho fatto operare ma è il male è ritornato. In più non c’era più con la testa, poverino.
E adesso sono arrivati altri due splendidi amici a tenerle compagnia…
Ora vivo con Orso che è come se fosse il figlio di Leone perché ha delle consanguineità con lui. Il suo carattere però è completamente diverso. Leone era matto come me mentre Orso sembra un agnellino. È un red merl border collie a pelo corto e con gli occhi azzurri. E poi un annetto fa è arrivato anche Lupo. Questi cuccioli provengono dall’allevamento di Border Collie Dei Matiblu gestito a Roma da Matilde Caprino. L’ho incontrata durante una gara al centro addestramento Indiana Kayowa di Massimo Perla e siamo diventate amiche. Un giorno ha scritto su Facebook che nel suo allevamento c’era appena stata una cucciolata e io che stavo malissimo perché avevo appena perso Leone ho pensato che non potevo vivere senza un cane. E così un gruppo di miei fedelissimi ammiratori mi ha regalato Orso. È stata una sorpresa bellissima!
E Lupo che carattere ha?
Lupo è un cane educato anche perché io e mio marito gli insegniamo costantemente a comportarsi bene. La cosa assurda è che un giorno eravamo per strada e mio marito gli ha detto: “Wolf, stai seduto!”. E un signore si è fermato e gli ha detto: “Mi raccomando non mi maltratti il cane!”. Ma proprio a noi viene a dirlo? Da un lato sono rimasta male ma dall’altro mi ha fatto piacere perché questo significa che tra i cittadini c’è una coscienza animalista.
È vero che grazie a lei Castelfranco veneto è diventata una cittadina dog friendly?

Sì, dal 2005, da quando ci vivo io, quasi ogni famiglia ha un amico peloso. In quasi tutte le città ormai vanno di moda i dog parking perché i cani non possono entrare nei negozi, soprattutto nelle farmacie o negli alimentari. Allora ho proposto anche ai commercianti di  Castelfranco veneto di fare un dog parking. Hanno ascoltato il mio consiglio e lo hanno intitolato a Leone.


Lei è un’animalista convinta…


Io sono contro l’uso degli animali nei circhi, collaboro con la Lav, sono contro la vivisezione che ancora, ahimè, si pratica pur essendo inutile e dannosa. Anche il cinema in passato è sempre stato crudele nei confronti degli animali, mentre adesso sul set c’è più rispetto anche perché finalmente c’è una legge che li tutela. Io amo anche i coccodrilli, sono così carini. Ma perché farsi le cinture e le borsette? C’è l’ecopelle! Gli animali esotici vanno lasciati nel loro habitat naturale.
È vegana?
Piuttosto mi definirei filo-vegetariana perché mangio formaggi e carne, però se posso evito. Non c’è bisogno di fare una strage di animali per alimentarsi. Le carenze di ferro si possono sopperire coi legumi, per esempio.
Perché certi padroni arrivano ad abbandonare il proprio animale?
L’abbandono è una crudeltà che deriva dall’ignoranza che va sempre di pari passo con la cattiveria. Non si può prendere un cucciolo a Natale e abbandonarlo a luglio. Ma compratevi un peluche piuttosto! Poi non posso sentire la gente che dice: “Beh, tanto è solo un animale”. Comunque negli ultimi tempi gli abbandoni sono in diminuzione.
È vero che si è rifiutata di guardare le olimpiadi dopo la strage fatta dall’Ucraina contro i cani randagi?
Certo! Quando ho visto questi poveri cani caricati sui camion della spazzatura sono stata male tutto il giorno. È assurdo che nessuno abbia manifestato per opporsi a questo scempio.
I suoi colleghi la sostengono nelle sue battaglie animaliste?
Sì, sono quasi tutti sono d’accordo con me. Ho coinvolto molti personaggi, da Fiordaliso a Danny Quinn. Se li chiamo arrivano subito a sostenermi.
Il momento più bello e quello più difficile trascorso coi suoi amici a quattro zampe?
Il Natale 2012 è stato orribile. Leone era malato. In più avevo un altro cagnolino, Elvis, che si è spezzato la spina dorsale in un incidente ed è morto. Io ero partita perché dovevo promuovere “Natale sottovoce” e quando sono ritornata non l’ho più trovato a casa. Per fortuna mi sono rifatta a Natale di quest’anno, lo abbiamo passato tutti insieme, io, mio marito e i miei nuovi cagnolini. L’unico difetto che hanno i cani è che non parlano. Sono come dei bambini, rimangono sempre piccoli. Però con lo sguardo ti dicono tutto.
(tratto da VISTO 2014)

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