Orietta Berti e i suoi amici a quattro zampe

Orietta Berti con Olimpia e Otello
di Laura Ceresoli
MONTECCHIO EMILIA – “Quando il mio Otto è morto, ho sofferto moltissimo e non volevo più avere altri cani. Però i miei figli, che mi conoscono bene, non potevano proprio vedermi così triste. E allora, qualche settimana più tardi, mi hanno fatto una bellissima sorpresa”. Per risollevare il morale alla cantante Orietta Berti, affranta dalla recente perdita del suo più caro amico a quattro zampe, ci voleva subito un altro cucciolo. Anzi due. Per questo Omar e Otis, che sanno come far tornare il sorriso alla loro adorata mamma, poco prima di Natale si sono presentati davanti all’uscio di casa in compagnia di due esuberanti cagnoloni di razza Corso. Olimpia, una femminuccia di colore grigio, e Otello, che invece è tutto nero, hanno solo 9 mesi ma sono già entrati di diritto a far parte della famiglia. A confermarlo è il loro nome che, non a caso, inizia con la lettera “O”, un inconfondibile segno di riconoscimento in casa Berti-Paterlini. Dopo oltre 15 milioni di dischi venduti e un cofanetto celebrativo per festeggiare i 50 anni di carriera, oggi l’usignolo di Cavriago si gode la meritata celebrità nell’enorme villa di Montecchio Emilia che divide con i figli e il suo amato Osvaldo. Incallita collezionatrice di bambole, puffi, acquasantiere e camicie da notte, l’eclettica Orietta ora ci svela un’altra delle sue irresistibili passioni: quella per gli animali.

Come ha iniziato ad amare i cani di razza Corso?
Grazie a una mia vicina di casa che aveva un cane di questa razza. È una specie che discende dal molosso e ha un aspetto a metà tra il mastino napoletano e l’alano. Si riconosce per la forma della testa e per la stella bianca sul petto. Una volta gli tagliavano anche la coda e le orecchie, adesso non si può più. Ne ho avuti quattro di questa razza: Oscar, morto a 11 anni, Otto, 5 anni, e ora ho questi due fratellini, Olimpia e Otello, che pesano già 40 chili.
Quindi predilige i cani molto grossi…
Sì, ho avuto soprattutto cani di grossa taglia come Münsterländer, pastori tedeschi, boxer, ma anche cocker e bastardini. Quando mi sono sposata con Osvaldo ci piaceva salvare dei randagi per strada e prenderci cura di loro. C’è stato un periodo in cui abbiamo avuto addirittura 14 cani contemporaneamente.
Ma come fa a gestire Olimpia e Otello quando va in giro?
Li portano a spasso i miei figli o mio marito Osvaldo, ma uno alla volta. Io non riesco perché mi trascinano, sono troppo vivaci. Quando sono impegnata col lavoro, in casa c’è sempre qualcuno che li accudisce. Abbiamo anche un istruttore che li addestra.
Ma non le distruggono la casa? 
Otto e Oscar erano bravi, vivevano in casa con noi, stavano sul divano a guardare la tv, dormivano nel nostro letto. Olimpia e Otello, invece, hanno un vasto spazio tutto per loro al piano terra con un grande giardino dove corrono liberamente. Però essendo dei cuccioli sono ancora birichini e fanno un sacco di dispetti. Hanno già rovinato le mie amate rose! Appena riescono sgattaiolano su per le scale e si infilano nel mio letto. Sono due diavoletti! Il veterinario dice che verso i due anni di età si calmeranno. Speriamo!
Di certo la aiuteranno a tenere alla larga i ladri…
Fanno una guardia incredibile, percepiscono ogni minimo rumore. Bisogna stare attenti, però, perché sono molto aggressivi con gli estranei. Con i loro padroni, invece, si affezionano molto e sanno esprimere tutta la loro gratitudine.
Anche i nomi dei suoi cani iniziano sempre per “O”…
Eh, sì. Invece con i miei tre gatti, Freddy, Susanna e Alice, ho voluto spezzare la tradizione. 
Ma come convivono cani e gatti?
Si incontrano di rado perché i gatti sono più indipendenti e poi hanno una stanza tutta per loro. A volte però riescono a infilarsi nella mia stanza e si nascono negli armadi. Faccio una fatica a trovarli!
Che ricordo ha del suo primo cane?
Era un bastardino bianco e nero e si chiamava Giannetto. Avevo tre anni quando mio padre me lo ha regalato. Ha vissuto parecchio. Poi ci siamo trasferiti in un appartamento e per un po’ non ho potuto avere cani per motivi di spazio.
E del suo ultimo cane, Otto?
Mi vien da piangere quando lo ricordo. È stato come perdere un vero amico. Aveva una rara malattia della pelle e così è morto a soli 5 anni. Quando è stato male è svenuto sulle scale e con i suoi 95 chili trasportarlo su e giù per casa era impossibile. Così abbiamo dormito a turno accanto a lui al piano di sotto con una brandina per non lasciarlo mai solo in punto di morte. Il difetto dei cani è che vivono troppo poco. Però mi ha detto il veterinario che i cani primitivi, per esempio, possono durare fino a 35 anni. 
Oltre che con i suoi cani è sempre molto impegnata con la musica…
Faccio ancora un sacco di concerti, non mi fermo mai! E poi con il maestro Enzo Campagnoli sto preparando il cofanetto nuovo per celebrare i miei 50 anni di carriera che uscirà nel 2015. Ci saranno due cd, uno in spagnolo e uno swing, più 15 pezzi seminuovi e revival.
Ma è vero che quando torna dai suoi concerti, mentre fa la sauna, mette la musica a tutto volume a qualsiasi ora della notte?
Sì, certo! Mi piace cantare a squarciagola per tenere la voce in allenamento, anche alle 5 del mattino. Per fortuna abbiamo la casa grande, così non sveglio nessuno.
(Intervista realizzata nel 2014 per il settimanale VISTO)

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