La mia pissaladière

E' fatta con pasta di pane, cipolle e acciughe. Ma per favore, non chiamatela pizza! La pissaladière, tipica specialità nizzarda, è a metà fra una focaccia e una torta salata. Difficile da descrivere, meglio provarla. Anche chi, come me, non ama le cipolle, si dovrà ricredere. Questa è la mia personale versione...

La curiosità:
Il nome Pissaladière deriva da pissalat che in dialetto nizzardo è la contrazione di peis salat (= pesce salato) ed è un condimento a base di acciughe (o sardine) sotto sale passate al setaccio fino a formare una pasta a cui spesso si aggiungono aglio e timo.  In origine, la pasta di pane veniva spalmata con il pissalat, ricoperta da un abbondante strato di cipolle stufate e cosparsa con una manciata di olive nere, quelle piccole molto simili alle olive taggiasche. Nella versione più moderna il pissalat è stato sostituito da filetti di acciughe disposti sulle cipolle nel tipico intreccio a rombi.

Ingredienti per la base:
- 300 grammi di farina
- 160 ml di acqua
- un pizzico di sale
- un cucchiaio di olio
- una bustina di lievito di birra

Ingredienti per la farcitura
- 3 cipolle
- 3-4 filetti di acciughe
- 2 cucchiai di zucchero
- un pizzico di sale

Procedimento:
Preparate il pane mischiando in un robot da cucina la farina, l'acqua, il sale, l'olio, il lievito. Otterrete una palla elastica che dovrete far lievitare per un'ora in un recipiente oliato, meglio se a una temperatura di 25-30 gradi. Nel frattempo fate bollire tre cipolle per tre quarti d'ora.

Scolatele, tagliatele a fette e mettetele in una pentola con olio, zucchero (per togliere l'acidità), sale e le acciughe. Stendete la pasta di pane con il mattarello e adagiatela in una teglia rivestita di carta da forno.

Farcite con le cipolle e infornate per 20 minuti a 180 gradi.

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